Dopo l’arrivo di Pokémon GO e l’esplosione della sua popolarità, ne abbiamo sentite di tutti i colori contro questa incredibile innovazione. Il gioco è stato oggetto di attacchi di vario genere: i servizi di molti telegiornali – non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo – ne hanno sottolineato i presunti aspetti negativi. Si è detto che distrae i ragazzi da cose più importanti, li fa camminare disattenti per strada, li fa andare a sbattere contro le persone… E sui social è accaduto lo stesso; orde di critici infuriati si sono divertiti a dire che GO ha avuto effetti negativi e, come dire, ha reso stupidi i propri giocatori.
Affermazioni che non hanno ragione di esistere. Ben pochi però si sono presi la briga di passare in rassegna una splendida impresa riuscita a questa app: aiutare i bambini in ospedale, affetti da difficoltà di movimento, nella loro fisioterapia!
È al C.S. Mott Children’s Hospital nella città di Ann Arbor (Michigan) che i medici hanno trovato questa sorprendente soluzione. Convincere una persona con difficoltà motorie a fare il giusto esercizio è semplice, ma farlo coi bambini crea più problemi. Come riporta uno dei medici, il suo piccolo paziente piangeva e urlava solo pochi minuti prima, perché non voleva fare un esercizio; usando Pokémon GO, tante cose sono cambiate.
Grazie alla app, i bambini hanno iniziato a voler uscire dalle loro stanze d’ospedale; si tratta di bimbi che spesso non avevano voglia di camminare e che si sono invece riversati nei corridoi per catturare Pokémon. Sfruttando GO, i medici sono stati capaci di far fare loro i giusti movimenti fisioterapeutici – come abbassare le braccia con la scusa di raggiungere un Pokémon che era situato più in basso, o camminare di più per cercarne di nuovi. In più, a detta dei medici, il gioco ha aiutato a rendere l’ospedale un posto meno triste e pauroso; per un bambino può essere difficile vivere settimane o anche mesi in un tale luogo. Potendo giocare a Pokémon, invece, l’ospedale è diventato come un percorso per allenatori: i bambini sono stati sospinti a fare amicizia con gli infermieri, i membri dello staff, e gli altri piccoli pazienti in cura. Invece di aver paura dell’ospedale, hanno desiderato esplorarlo: non solo un’azione di fisioterapia. Addirittura un piccolo paziente di 6 anni affetto da autismo, Ralphie, ha fatto registrare grandi miglioramenti nell’interazione con gli altri bambini: tutto perché sospinto solo dal desiderio di giocare a Pokémon con loro. Il gioco ha “risvegliato la sua socializzazione”, hanno dichiarato i genitori. Un risultato incredibile.
Al contrario di tanti altri luoghi pubblici che hanno proibito l’utilizzo di GO, l’ospedale di Ann Arbor si è attrezzato di tutto punto. Sul suo sito web offre ai bambini dei consigli utili per catturare tanti Pokémon all’interno della struttura; in più offre due Pokéstop e anche una Palestra Pokémon. E sono bastati due piccoli accorgimenti per il corretto uso dell’app: ricordare ai pazienti tramite dei segnali i luoghi in cui non si può andare, e di fare fotografie solo ai membri della loro famiglia.
Grazie a Pokémon GO e alla geniale intuizione dei medici dell’ospedale, tanti bambini con difficoltà motorie e anche psichiche stanno migliorando, e lo fanno giocando e divertendosi. Ancora una volta, i nostri amici Pokémon ci dimostrano di poter fare cose meravigliose, e che con un sorriso e tanta voglia d’avventura, tante cose difficili diventano possibili. Anche guarire da una malattia.
Ecco, direi che questo dovrebbe porre fine alle discussioni su pokèmon go (dico dovrebbe, perchè non lo farà comunque: c’è un sacco di gente che ama il suono della sua voce). Non è possibile imputarlo come chissà quale strumento diabolico. Semplicemente, è un videogioco: l’uso che se ne fa dipende esclusivamente dalla persona. Se la persona non è attenta può causare problemi e incidenti (ma a mio parere, se qualcubo usa quel tipo di mentalità, prima o poi l’incidente lo farà lo stesso, anche solo parlando al cellulare senza guardare la strada. Non c’èbisogno di Go) oppure se usato bene, può rivelarsi uno strumento prezioso e sentire notizie simili fa sempre piacere. Alla fine, per la maggioranza di noi, si tratta sempliceente di un app da usare e riporre in tasca quando abbiamo da fare altro e se dei dottori sono riusciti ad usarlo in un modo così bello evidentemente non è tanto merito dell’app quanto di chi ha avuto l’idea di usarla per gli ospedali, così come le colpe di chi si fa male sono sempre della persone. Pokèmon Go, a costo di essere ripetitivo, è semplicemente uno strumento.