“Il prossimo gioco Pokémon offrirà un’esperienza tradizionale, più simile a quella di Pokémon X&Y e Pokémon Sole&Luna”: cosa significa realmente quest’affermazione?
Siamo di nuovo in quel periodo dell’anno. Dopo settimane, ma anche mesi, di leak e rumor sparsi per ogni angolo di Internet, (forse) è arrivato finalmente il momento di scoprire qualche dettaglio concreto sui nuovi titoli del nostro brand preferito. E proprio in questi giorni il canale ufficiale Youtube sta caricando giornalmente un video commemorativo per ogni regione del mondo Pokémon: una serie di video che porteranno al Pokémon Day. Un annuncio sembra proprio immancabile.
Quest’anno, in particolare, i videogiochi sono sicuramente molto più attesi del solito, non solo perché trattasi del primo “vero” capitolo della saga in uscita su Nintendo Switch (se consideriamo che il progetto “Pokémon: Let’s Go!” è stato principalmente un esperimento per allargare il bacino d’utenza), ma soprattutto perché negli ultimi anni la serie Pokémon ha dovuto affrontare sia alti che bassi: troppi sono stati i titoli che, nonostante l’evidente impegno da parte di Game Freak, non sono riusciti a soddisfare appieno i gusti degli appassionati, per via della trama o di aspetti comunque non troppo riusciti rispetto alle generazioni passate.
Nonostante manchi un trailer ufficiale che possa fare chiarezza anche solo sul nome dei nuovi giochi, ho intenzione tuttavia di provare a tirare le somme e vedere quali potrebbero essere le caratteristiche principali di essi, in base a ciò che attualmente sappiamo di certo. Qualche tempo fa, infatti, gli autori rilasciarono varie informazioni che, seppur vaghe, possono effettivamente aiutarci a comprendere che genere di titolo avremo tra le mani, e oltre alla breve affermazione di Tsunekazu Ishihara, secondo il quale i prossimi giochi “saranno completamente nuovi e aggiungeranno molti nuovi Pokémon”, parole grazie alle quali è evidente che ci ritroveremo di fronte a una nuova generazione, c’è un’altra dichiarazione in particolare sulla quale abbiamo deciso di fondare questo articolo.
Junichi Masuda, il quale negli ultimi tempi si è occupato della direzione di molti giochi Pokémon, aveva esordito durante la conferenza stampa che annunciò l’esistenza dei giochi, affermando che “il prossimo gioco Pokémon offrirà un’esperienza tradizionale, più simile a quella di Pokémon X&Y e Pokémon Sole&Luna”.
Inizialmente abbiamo forse tutti pensato che ciò significasse semplicemente che Pokémon 2019 sarebbe stato un titolo ricollegabile al filone della serie principale, con il classico sistema di cattura e l’estremamente complesso battle system che invece sono stati sacrificati in “Pokémon: Let’s Go, Pikachu!” e “Pokémon: Let’s Go, Eevee!”. Ma siamo realmente sicuri che sia tutto qui?
Confrontando i vari videogiochi Pokémon della serie principale, abbiamo avuto modo di notare che sesta e settima generazione si differenziano moltissimo da ciò a cui abbiamo giocato precedentemente, per via di numerose innovazioni o comunque fattori vari; ed è per questo che, sulla base proprio di tali differenze, proveremo a ipotizzare quelle che potrebbero essere le caratteristiche principali dei nuovi giochi in uscita quest’anno.
Dettagli, cioè, che si sono rivelati essere gli aspetti focali proprio delle ultime due generazioni, o che consentono comunque di accomunarle rispetto alle precedenti, e che in alcuni casi vedremo essere forse gli unici elementi in comune tra questi nuovi giochi e quelli già usciti nel 2018.
In conclusione, questa non è affatto la solita classifica della serie “ciò che vorrei vedere nei nuovi giochi”, ma cerca prima di tutto di essere un elenco quanto più oggettivo possibile delle varie caratteristiche che potrebbero, più o meno, essere presenti in questa nuova generazione, alcune delle quali magari anche scontate, mentre altre più importanti e degne di nota.
Quanti saranno i Pokémon di ottava generazione?
Negli ultimi anni Game Freak sembra aver sviluppato la tendenza a proporre un numero di mostriciattoli tascabili piuttosto esiguo, passando da settantadue con la sesta generazione a ottantasei con la settima. La ragione più probabile riguardo a questa scelta potrebbe consistere nell’intento di non raggiungere troppo velocemente un numero particolarmente elevato di Pokémon (per esempio mille), se non prima di essere arrivati a circa dieci generazioni: ormai sono molti anni che la maggior parte dei fan Pokémon non ha più intenzione di giocare ai titoli con l’intento di catturare tutte le creature tascabili esistenti, dunque per mantenere vivo lo slogan “Acchiappali tutti!” supponiamo sia normale cercare quantomeno di non inserirne più così tanti in una nuova generazione – oltretutto, i videogiochi di settima generazione sono gli unici a non possedere un Pokédex Nazionale. Questo ovviamente dovuto anche alla Banca Pokémon, ma sembra quasi come se Game Freak volesse anche consentire ai fan di tornare ad acchiappare tutti i mostriciattoli tascabili presenti in un gioco, ma che al tempo stesso sia consapevole del fatto che difficilmente ciò può avvenire se avessimo a che fare con 800 Pokémon incontrabili tutti nello stesso gioco.
Il primo punto che forse possiamo stabilire, di conseguenza, è proprio il numero di Pokémon che potremmo effettivamente incontrare: dati i numeri più recenti, e vista la presumibile intenzione degli autori, non ci stupiremmo se questi ammontassero a un totale di circa novantacinque o cento, che in quest’ultimo caso ricordiamo essere solo il minimo per le generazioni che vanno dalla prima alla quinta.
Coccolare i Pokémon e una migliore distribuzione delle Evs e degli IV
Il secondo punto invece è molto più semplice – e per certi versi anche scontato.
Tra le tante funzioni di cui il giocatore potrà usufruire per rilassarsi e sviare dalla trama principale, infatti, non potrà assolutamente mancare l’ennesimo gioco in stile Poké Io&Te e Poké Relax, grazie al quale potremmo eventualmente coccolare i nostri Pokémon, stringere con essi un legame più solido e ottenere degli inaspettati vantaggi durante le lotte; e se forse per il numero effettivo dei Pokémon la questione è in realtà comunque incerta e impossibile da prevedere con sicurezza, certa è invece la presenza già in Let’s Go di una feature del genere (sebbene sia stata riservata solo al Pokémon compagno) che ci fa capire che Game Freak vogli continuare a mantenere questa funzionalità.
E dopo le funzioni divertenti, è ora di passare al lato “eSport” della serie Pokémon, perché dopo il “SAV”, le orde di Pokémon, il “Poké Resort”, il sistema dei Tappi e le cosiddette “Battaglie SOS”, sarebbe davvero inverosimile per Game Freak non inserire nuove meccaniche che consentano ai giocatori competitivi di accelerare il processo di breeding; e di nuovo, in “Pokémon: Let’s Go, Pikachu!/Eevee!” è possibile incontrare un NPC che, assieme al suo Abra, permetterà al giocatore di scegliere una Natura e catturare vari Pokémon che abbiano soltanto quella natura. Se gli sviluppatori quindi vorrebbero cercare di mantenere il nuovo pubblico di Let’s Go, allora potrebbero aver preso in considerazione questa ipotesi per l’ottava generazione.
Una maggiore interazione online e la personalizzazione dell’avatar
A prescindere che vengano criticati o meno, in sesta e settima generazione sono state inserite delle features che hanno consentito l’evoluzione della serie dal punto di vista della connessione online, ora non più ridotta semplicemente all’uso della GTS o del Sincrogioco com’era fino a Pokémon Nero&Bianco: prima il PSS, grazie al quale era possibile connettersi facilmente e velocemente con tutti i giocatori presenti in quel momento, e poi il Festiplaza, una vera e propria rappresentazione virtuale della tipica connettività della serie, grazie alla quale è possibile, oltre che effettuare lotte e scambi, interagire con gli avatar in carne e ossa e persino prendere parte a vari minigiochi, alcuni dei quali indotti direttamente dal Pokémon Global Link.
Inutile dirvi quindi che, presumibilmente, ci aspetta il terzo “sistema di connessione” grazie al quale potremo interagire in maniera più o meno di diretta con tutti i vari giocatori che utilizzano Internet in un certo momento.
E parlando nello specifico riguardo ai personaggi giocabili, banalmente non potrà mancare nei prossimi titoli anche la possibilità di personalizzare il nostro avatar per mezzo di vestiti e acconciature, anche questa una funzione per la quale ci sono molte probabilità grazie a Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee!.
Megaevoluzioni, mosse Z… ma poi?
Pokémon X&Y hanno introdotto all’interno della serie Pokémon il concetto delle Megaevoluzioni, mentre in Pokémon Sole&Luna abbiamo potuto sperimentare il Potere Z e di conseguenza le mosse Z.
Cos’hanno però in comune queste due innovazioni? Tanto per cominciare, in maniera più o meno influente, entrambe hanno rivoluzionato la serie dal punto di vista del competitivo, ma soprattutto entrambe sono state inserite all’interno dei giochi quali elementi fondamentali della trama: l’energia sprigionata dalla Megaevoluzione è infatti correlata all’Arma Suprema di AZ, vero obbiettivo di Elisio, così come tutti i vari Cristalli Z e le Pietre Lucenti presenti ad Alola non sono altro che pezzi del corpo di Necrozma, arrivati per mezzo di un Ultravarco assieme all’Ultraenergia della stessa creatura. Ultraenergia che infine si rivela sia aver influenzato i Pokémon Dominanti (è da qui che deriva la loro aura), sia per l’appunto essere lo stesso tipo di energia manifestata durante l’esecuzione di una mossa Z.
E la ragione per cui queste due meccaniche assumono un ruolo tanto marcato all’interno della storia è molto semplice: sia durante il processo della Megaevoluzione, sia durante l’utilizzo di una mossa Z, i Pokémon emanano un misterioso potere che riesce a manifestarsi soltanto quando i loro cuori entrano in sintonia con quelli dei propri Allenatori, e nel caso del Potere Z lo stessa dicasi per i pensieri. In altre parole, parliamo di due energie che portano al suo non plus ultra il messaggio “scintoista” e ricco di filosofia zen che da sempre sta alla base dei giochi Pokémon, l’idea secondo cui dobbiamo vivere nel rispetto del mondo che ci circonda e di conseguenza, per poter diventare più forti, dobbiamo essere in grado di divenire un tutt’uno con esso, acquisendo la forza che ci può servire tanto per raggiungere i nostri scopi personali quanto per proteggere questo stesso mondo.
Se veramente quindi il prossimo titolo per Nintendo Switch seguirà lo stile di quelli pubblicati su 3DS, allora prima di ogni cosa dovremmo aspettarci un terzo tipo di energia del genere, che venga contestualizzata sia quale elemento focale della narrativa, sia come meccanica competitiva.
E siamo arrivati alla fine di questo approfondimento. Questi sono i dettagli che con maggiore probabilità andranno a caratterizzare la coppia di giochi in uscita quest’anno, più o meno scontati. Prima però di lasciarvi ai commenti, c’è un’ultima domanda alla quale vogliamo cercare di rispondere, per alcuni più scontata rispetto ad altri ma comunque di interesse: nei prossimi giochi Pokémon vi sarà un ritorno delle Palestre?
Questa volta non c’è neanche bisogno di dare un’occhiata ai giochi per 3DS: pur non avendo ancora nessuna certezza assoluta, almeno fino a un effettivo trailer da parte di The Pokémon Company, le possibilità che si ritorni allo schema delle Palestre sembrano essere già piuttosto elevate dal momento che l’ultimo gioco Pokémon è stato un reboot di Kanto – regione caratterizzata dalla presenza di Palestre, per l’appunto -, e che di conseguenza avrebbe senso per Game Freak tornare ufficialmente su questa pista anche con Pokémon 2019.
Inoltre, volendo guardare comunque anche alle avventure vissute su 3DS, ricordiamo che il Giro delle Isole è stato concepito non come meccanica “definitiva” della serie Pokémon, ma come rito tradizionale di Alola e, soprattutto, mezzo usato dagli autori per rinfrescare la formula narrativa in onore dei vent’anni; terminato quindi l’anniversario con “Pokémon Sole e Luna” e archiviate ormai le vicende della settima generazione con “Pokémon Ultrasole e Ultraluna”, non ci sarebbe da stupirsi se Game Freak ritornasse alle tradizioni originali.
Bel Talk David e grazie per avercelo proposto! 🙂
Spero sicuramente in una generazione accattivante e con una bella storia. Da un lato mi piacerebbe qualche nuova Megaevoluzione, d’altro canto penso che potrebbero riservarsi queste novità per il remake di Sinnoh 😀 e anche ovviamente per dare risalto a quella che potrebbe essere una nuova eventuale meccanica come detto nel talk!
Complimenti per il tuo primo Talk!
Ben scritto e con contenuti interessanti.
Io spero vivamente in una trama ben fatta (stile Nero e Bianco) e ad una evoluzione del brand in generale.
Francamente una terza meccanica dopo Megaevoluzioni e Cristalli Z sarebbe troppo secondo me. A mio avviso sarebbe meglio sviluppare ulteriormente queste due, magari con una trama che si intrecci con entrambe e vada a svelarne nuovi aspetti a noi sconosciuti.
Infine spero in un implemento grafico come si deve, per intenderci stile Breath of the Wild. Con una mappa open world grande e tutta visitabile (chiaramente non enorme come BotW, ma comunque grande).
Grazie a tutti per i complimenti!
Anch’io spero che il prossimo gioco si riveli davvero ottimo, anche se onestamente non sono rimasto molto deluso dalla settima generazione. Al contrario, trovo che il modo in cui abbiano caratterizzato i personaggi, o portato avanti alcune tematiche (specie in Ultrasole&Ultraluna), possa essere realmente usato come spunto per fare lo stesso in futuro.
Magari potrei fare una recensione del gioco quando questo arriverà effettivamente nei negozi…
Ottimo Talk, davvero! Leggendo la parte dedicata alle meccaniche di gioco mi è tornata alla mente la Morfosintonia. Io, da fan scatenato dell’anime, non riesco a non collegare la Megaevoluzione e le Mosse Z alla capacità di trasformarsi peculiare del Greninja di Ash. Non ho idea su cosa Pokémon abbia in servo per noi, ma a mio dire la terza meccanica l’anime l’ha già trovata, seppur esclusiva di un solo esemplare.
La Morfosintonia è infatti la fusione perfetta tra le due meccaniche di gioco introdotte in XY e SL: come loro, anch’essa necessita di un forte legame tra Pokémon e Allenatore per essere attivata. La cosa che più salta all’occhio è il cambiamento fisico che subisce il pokémon, non troppo vistoso e impressionante come nelle Mega, ma che invece mostra una connessione estetica tra la creatura e l’umano. Sempre come nelle Mega le sue mosse vengono potenziate ma non solo; esse cambiano addirittura d’aspetto, come l’Acqualame che diventa uno shuriken gigantesco, o Taglio che da semplice lama bianca diventa un kunai acquatico.
In parole povere la Morfosintonia mette insieme gli aspetti di entrambe le meccaniche: si attiva con il legame ed è una trasformazione, seppur lieve, che potenzia notevolmente gli attacchi del pokémon, rappresentandone una versione potenziata. So che la Morfosintonia resterà una capacità esclusiva del Greninja della demo, sarebbe impossibile adattarla ad ogni pokémon esistente. Però è interessante notare come un’abilità peculiare di un solo pokémon possa essere la perfetta via di mezzo tra due meccanica che hanno rivoluzionato i giochi del brand. E che sopratutto, tale capacità sia stata data solo ad Ash e che lui ne sia riconosciuto come unico utilizzatore.