Con il susseguirsi delle informazioni su Pokémon Sole e Luna abbiamo capito che i nuovi giochi sono un tuffo nei ricordi e nelle emozioni di 20 anni di videogiochi Pokémon, videogiochi che hanno accompagnato le nostre infanzie.
Quant’erano spensierati gli anni in cui ci ritrovavamo con gli amici a scambiare e lottare con i nostri Pokémon preferiti? Erano gli anni in cui ancora non si aveva connessione ad internet e le tante leggende metropolitane non facevano altro che accendere la nostra passione per i Pokémon, perché in fondo ogni giorno era una scoperta.
Ben presto si sono evoluti, ci siamo evoluti. Le lotte e gli scambi hanno varcato frontiere che sembravano dapprima invalicabili e ci hanno reso più sedentari. Ma la forza di un brand si vede anche dai suoi seguaci; sempre noi, magari un po’ cresciuti, abbiamo continuato ad acquistare altri giochi Pokémon che uscivano di anno in anno.
E siamo ancora qua, ancora più cresciuti, verso l’alba di una nuova generazione Pokémon che sa di nostalgia. Perché nostalgia? Ovviamente per i tanti riferimenti al passato che troviamo in Sole e Luna. Già con Pokémon X e Y la Game Freak aveva dimostrato di saper richiamare l’attenzione dei fan più grandi, all’attivo o meno, con le Megaevoluzioni di vari Pokémon di prima generazione, ed anche con una nostalgica doppia scelta dello starter; oltre a quello di sesta generazione scelto in compagnia degli amici, scegliemmo anche quello di Kanto al laboratorio di Platan. Ed ora con i nuovi titoli di settima generazione i riferimenti non si contano più nemmeno, partiamo dai colori: rosso, blu, verde e giallo, utilizzati come colori indicativi dei partecipanti alla Battle Royale, ma anche come nomi delle isole Mele Mele e Ula Ula. Questi sentimenti nostalgici si accentuano ancora con gli ultimi annunci, con Camilla che suscita le stesse emozioni del primo incontro a Sinnoh, con le Forme Alola dei Pokémon di prima generazione e, dulcis in fundo, con i capostipiti di tutta la storia dei videogiochi Pokémon: i leggendari allenatori Rosso e Blu che sono cresciuti insieme a noi e che incontreremo ad Alola.
A distanza di 20 anni scende ancora qualche lacrimuccia che contiene memorie di giorni che forse non torneranno più. Perché in fondo la nostalgia (nóstos = ritorno, algia = dolore) è la trepidante attesa che ci ricorda che mancano meno di 30 giorni per il ritorno al viaggio che abbiamo tanto amato e desiderato. La nostalgia risiede in noi, nascosta in qualche angolo, pronta a farci rivere sensazioni uniche attraverso semplici riferimenti.
Game Freak ha vinto, anche questa volta.
Cos’è per voi la nostalgia Pokémon? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!
Tralasciando che la spiegazione della parola nostalgia in quel modo mi ha fatto venire ancora più nostalgia, avendo io fatto studi classici XD
Dunque…
La prima volta che ho giocato ad un gioco pokèmon era rubino, in seguito giocai sia zaffiro che smeraldo sempre col fedele mudkip come starter. Da bimbo sono arrivato fino a Platino, includendo il primo Mistery Dungeon e svariate puntate della serie animata a casaccio. Giocai anche rosso fuoco, seppur senza completare gli obiettivi post-lega. Nonostante la passione molto viva, la mia incapacità di organizzarmi e le giornate sempre piene tra la scuola e la piscina e i pomeriggi passati al lavoro assieme ai miei genitori mi fecero allontanare dal franchising, con solo qualche ritorno di fiamma quando mi capitava di scaricare un emulatore o imbattermi in Ash in tv. In seguito ebbi la ripresa definitiva (che continuò fino a portarmi qui oggi) con due eventi in contemporanea: l’uscita di pokemon X/Y e la mia scoperta casuale di Pokèmon Origins. Tra la mia cartuccia di X e le avventure di Red e Green (sorry so che sono Rosso e Blu per molti ma non riesco a non usare i nomi originali) mi riavvcinai a tutti e non esitai a comprare Rubino Omega, mentre esploravo gli aspetti del mondo pokèmon meglio di sempre, anche grazie ad una maggiore maturità. Dopo aver rigiocato i titoli del passato, vedere qualcosa come Sole/Luna che guarda così tanto al futuro e al passato contemporeanamente -e lo fa bene- la nostalgia mi torna ogni volta che vedo personaggi come Lino, Red e Camilla ad Alola! Avevano proprio ragione… It all comes together in pokèmon moon and sun XD
Anche io sono stato colpito dal significato della parola nostalgia ascoltando il discorso di una filosofa qualche mese fa, in fondo Ulisse è un po’ in tutti noi. :3
Complimenti per le vostre risposte , Spixon e RangerKilran. Sono un vecchio fan di Rosso. “Vecchio” soloda SoulSilver XDDDD mi ricorderò sempre il mio primo team con cuiaveveo distrutto Rosso (alla 10a voltaXD)
Io non ho avuto la fortuna di giocare ai primi titoli,appartengo alla terza generazione,perchè è la prima con cui sono venuto in contatto tramite mio cugino,ma ufficialmente ho iniziato a giocare dalla quarta e il ricordo della lotta contro Rosso sulla cima del Monte Argento (pokemon anima d’argento) sono rimasto senza parole,ero impreparato e la sua squadra mi travolse nonostante le resistenze,il suo pikachu è l’unico a conoscere l’attacco locomovolt (per la storia completa su me e i pokémon visitare la sezione “quando si riaccende la scintilla” 🙂 )